1 spicchio di aglio o dell’erba cipollina, facoltativi
Noce moscata, una generosa grattata
Salsiccia fresca, 1
Uovo, 1
Parmigiano reggiano grattugiato, 2 cucchiai
Prezzemolo fresco
Pane grattugiato
A differenza di molte persone, l’inverno mi risveglia.
Nei mesi estivi passati vedevo le foto sui social delle persone entusiaste di passare qualche ora al mare, insaziabili delle ore di luce e della sensazione del calore sulla pelle, bramose di vacanza sotto l’ombrellone e non provavo la minima invidia: non ho passato nemmeno un giorno in spiaggia e non mi manca proprio. La scelta delle nostre vacanze è sempre piuttosto atipica e punta su luoghi freddi o, come quella volta della California, periodi che ci permettano di respirare: non riuscirei più a passare dieci giorni su una spiaggia, accalcata con tante persone attorno, bramando un ghiacciolo che mi faccia volare con la fantasia ai ghiacciai dell’Alaska o alle campagne scozzesi.
Mi piacciono le giornate corte: è tutto molto più intimo e raccolto, le porte di casa sono chiuse ma le luci all’interno sono accese e posso intravedere le sagome delle persone, immaginarmi le loro conversazioni e storie. Andare a dormire e coprirsi con la trapunta è più riposante di passare la notte mangiucchiati dalle zanzare e rigirandosi su lenzuola che sembrano fatte di lava, tanta è la percezione dell’umidità in Pianura Padana. E’ per me anche più appagante cucinare: gli appetiti si fanno più robusti, si possono accogliere gli amici in casa profumandola di un buon arrosto, di uno stufato lasciato ammorbidire nel vino rosso, di un rustico minestrone di verdure. Le pentole di ghisa riemergono dal loro letargo inverso e si fanno contenitori di risotti cremosi e di vellutate, cedendo generosamente calore al cibo anche dopo che il fuoco è stato spento.
E ricomincio a cucinare anche quei piatti col “pocieto”, il sughetto: sono innegabilmente adatti a temperature miti, che quel sugo ha diritto di essere morbidamente raccolto con un po’ di pane caldo e croccante o con della polenta abbrustolita sulla griglia. Le polpette sono perfette in questo: un impasto umido sotto i palmi delle mani, amalgamato con decisione fino a che, docilmente, non si lascerà trasformare in piccole porzioni. Del buon olio per farle sfrigolare, magari anche un paio di foglie di salvia gettate dentro per aumentare il sapore, e un tuffo nel pomodoro. Ne preparo sempre in abbondanza, sono portatrici di sorrisi a tavola e colpevoli di scarpette spietate: ti lascio la ricetta, fammi sapere se ti sono piaciute.
In una padella, poni 4 cucchiai di olio e la passata di pomodoro: condisci con sale, pepe, un pizzico abbondante di zucchero e cuoci per fare restringere un po il sugo, più o meno per 15 minuti. Nel frattempo, ammolla la fetta di pane nel latte. In una ciotola unisci la carne, la salsiccia sgranata (senza budellino),l’aglio spremuto o l’erba cipollina tritata (se ti piace), la noce moscata, l’uovo, il Parmigiano, il prezzemolo tritato e completa con un po’ di sale e pepe: aggiungi il pane ammollato e strizzato e inizia ad amalgamare tutto con le mani. Aggiungi pane grattugiato fino a raggiungere una consistenza lavorabile: non esagerare altrimenti le polpette dopo cotte risulteranno dure.
Forma delle piccole polpette, rotolale nel pangrattato e cuocile in una padella nella quale avrai messo altri 4/5 cucchiai di olio. Tieni il fuoco medio basso, altrimenti bruceranno fuori e rimarranno crude all’interno: ci vorranno circa 15/20 minuti.
Una volta cotte, unisci le polpette al sugo e lascia insaporire qualche minuto su fuoco basso, poi servi calde accompagnate magari con del pane tostato o della polenta abbrustolita.