Mollica di Pane raffermo, meglio se a lievitazione naturale e cotto a legna, 2 fette grosse
Parmigiano reggiano grattugiato, 3 cucchiai
Uova, 1
Basilico fresco
Prezzemolo fresco
Sale fino
Pangrattato, al bisogno
Olio di Semi di Girasole
La maggior parte dei piatti del mio repertorio di cucina sono senza dubbio derivanti da memoria familiare e da abitudini ai fornelli soprattutto fatte radicare dalla nonna, che ha sempre accolto qualche variazione alle pietanze cucinate da mia mamma con un “le mie ze mejo”, soprattutto quando variare significava alleggerire. Aggiungere dei semi di cumino pestati alle carote al burro equivale al vedere sul viso perplessità e anche un po’ di disappunto, come quando nella torta di albicocche ho deciso di aggiungere un rametto di rosmarino. Anche delle semplici uova, ad esempio, sono ammesse solo in frittata o sode: che cosa sarebbe l’occhio di bue? Che stranezza è mai l’omelette? Sono felice di aver appreso le ricette dei piatti tradizionali veneti ma anche di averle acquisite al punto di farle mie, senza stravolgimenti. Sono anche molto fortunata però, perché nel tempo ho conosciuto persone da tutta Italia per via del blog e nella mia cucina sono entrati piatti di altre regioni che mi hanno conquistata e che sono diventati parte del mio repertorio di cucina: i carciofi col pestato aromatico di aglio e pancetta di Giulia, la tiella di Anna raccontata anche da Barbara, le polpette di melanzane di Valentina.
Sono deliziose: Valentina ci racconta che in ogni occasione di ritrovo familiare sua zia Nora ne cucinava dai 70 ai 100 pezzi, come spuntino, come amuse-buche prima di pranzi altrettanto abbondanti… che bellezza. Rispetto alla ricetta di Valentina, io ho omesso l'aglio perché qui non lo digerisce nessuno, anche se ci starebbe benissimo: insieme al basilico ho aggiunto del prezzemolo tritato. Le dosi sono volutamente non indicate nella ricetta di Valentina perché nella sua memoria e abitudine sono sempre state così: io ho provato a farle più volte e ho trovato una dose per me “giusta”, anche se poi vanno sempre regolate in base alla densità che si ottiene.
Taglia a cubetti le melanzane e falle bollire in acqua salata, fino a che si ammorbidiscono. Scolale e falle raffreddare, poi strizzale tra le mani, privandole quasi completamente dell’acqua assorbita durante la cottura. Versale in una ciotola e aggiungi la mollica del pane, il parmigiano, le uova, il basilico e il prezzemolo tagliuzzati e il sale. Impasta fino ad ottenere un composto morbido e facilmente modellabile, aggiungendo del pangrattato se fosse ancora un po’ troppo bagnato o viceversa un po’ di uovo. Con le mani forma delle polpettine grandi quanto una pallina da ping pong e rotolale nel pangrattato. Nel frattempo scalda abbondante olio di semi in una padella ampia. Friggi le polpette poche per volta e scolale dall’olio con un mestolo forato quando avranno assunto un bel colorito simile al bronzo. Passa le polpette su carta assorbente e scolale bene dall’eventuale olio in eccesso.