La buccia grattugiata di mezzo limone non trattato
La buccia grattugiata di mezza arancia non trattata
Un pizzico di sale
1 bicchierino da liquore di grappa
Burro per lo stampo
Zucchero in granella
Poco latte per spennellare
“Dai che femo un bussola!” Quando la nonna pensava ad infornare un dolce, pensava sicuramente al bussolà.
Il suo nome inganna: a Venezia i Buranei sono dei biscotti, che vengono preparati dando loro la forma di una ciambella oppure la forma di una S (ma allora prendono il nome di “Esse Buranei”) mentre a Vicenza il Bussolà è una ciambella impastata con ingredienti semplicissimi e sempre presenti in casa. L’impasto profuma di lievito di birra e di burro, è ricco di uova e per nulla dolce. E’ talmente poco dolce da lasciare un piccolo dispiacere quando si assaggia per la prima volta: l’impasto è denso, consistente, sembra quasi non sia lievitato bene perché il grasso del burro e delle uova lo tengono ben ancorato a terra. Ma il segreto c’è: è un dolce così poco soffice perché si presta benissimo ad essere inzuppato nel caffè, nel latte o, per i più coraggiosi, nel vino dolce, senza sgretolarsi e assorbendo così tanto liquido da esplodere in bocca al primo morso.
Io lo ricordo profumato di arancia e limone, e così ho fatto anche quando l’ho preparato io. Lo ricordo con tanta granella di zucchero in superficie, così tanta che una parte cade giù e una parte rimane attaccata così provvisoriamente sulle pareti da invitarti a staccarne granello per granello per infilarlo in bocca di nascosto dagli altri commensali. Lo ricordo denso, tanto che noi bambine lo definivamo “duro”, ma duro non è. Lo ricordo così buono.
Fai sciogliere il burro in un pentolino a bagno maria o nel microonde e tieni da parte a raffreddare.
Mescola bene in una ciotola capiente il lievito di birra con la farina.
In un’altra ciotola, con una forchetta sbatti le uova con lo zucchero, la buccia degli agrumi e una piccola presa di sale: quando sono ben amalgamati, unisci il burro fuso e la grappa.
Impasta a lungo, fino ad ottenere una pasta molto liscia ed elastica. Forma una palla e lascia lievitare coperta con la ciotola rovesciata, per un’ora circa.
Ora puoi imburrare una tortiera da ciambella. Riprendi la pasta, lavorala solo per il tempo necessario a formare un lungo rotolo non sottile e ponila nella tortiera chiudendo i due lembi: lascia lievitare ancora 30/45 minuti, coperto.
Nel frattempo, accendi il forno a 180°, in modalità statica.
Prima di infornare, spennella con pochissimo latte e cospargi la superficie del dolce con lo zucchero in granella, generosamente. Cuoci per 40/45 minuti: se fai la prova stecchino verifica che esca asciutto e pulito. Servi tiepida o fredda, ma ricorda che contenendo lievito di birra va consumata entro il giorno successivo altrimenti tende ad indurire: in quel caso, puoi inzupparla ancora meglio nel latte caldo o nel vino passito.