Quest'anno con le erbe aromatiche non siamo stati molto fortunati.
A inizio stagione abbiamo rimosso tutte le piantine che erano disposte nel piccolo pezzo di giardino che abbiamo dedicato alle erbe aromatiche: di solito piantavo salvia, rosmarino, timo, basilico, origano e mentuccia. La salvia e il rosmarino si sono ammalati, per cui non sono riuscita a farli germogliare nuovamente con l'arrivo della bella stagione e ho dovuto rimuovere anche loro: tutto ciò è avvenuto verso la fine del lockdown, in uno dei primi giorni che abbiamo passato all'aperto a curare il nostro piccolo spazio verde.
Siamo andati ad acquistare delle nuove piantine, tutti bardati in mascherina, guanti, disinfettante e chi più ne ha più ne metta: l'unico garden raggiungibile perchè entro i confini del paese però, in quanto a qualità, non è granchè... e tutte le nuove piantine sono piuttosto sghembe e tristi.
La salvia è morta di nuovo e per me che già pregustavo croccanti foglie fritte è stato piuttosto antipatico.
In soccorso è arrivata mia zia: ha traslocato in un nuovo appartamento e mi ha regalato un enorme vaso di salvia e uno di rosmarino... perfetto!
Questa pianta ha grandi foglie, carnose e profumate: se strofini le foglie tra le mani, potrai sentire la forza degli oli essenziali sprigionati, lo spessore, la consistenza. Amo friggere le foglie di salvia e offirle come aperitivo, per iniziare una bella cena tra amici: stupiscono sempre, non vengono proposte spesso e il loro sapore scatena occhiate di approvazione.
La mia pastella, testata da lungo tempo e perfetta anche senza glutine, avvolge le foglie rimanendone aggrappata: non si stacca, non si separa, forma una crosticina deliziosa e croccante, non unta e bella spessa. Manca poi solo una spolverata di sale, magari in fiocchi, e tutto avrà ancora più senso: un bel piatto, un bicchiere di bianco ghiacciato e una buona compagnia.