Se dovessi mettermi a cucinare tutte le ricette di cui prendo appunti, che mi segno su foglietti, che stampo e metto da parte o che mi annoto nelle note del telefono o addirittura mi auto spedisco via mail, non mi basterebbe una vita intera. Non entriamo poi nel capitolo libri di cucina perché mi è materialmente impossibile pensare di sfruttarli al 100%. Se poi parliamo anche di ricette della tradizione, mettici che spesso un pasto al giorno lo si fa fuori casa, resta il pasto serale e qualche pasto festivo in cui sperimentare.
Recentemente, vuoi per una fase di vita in cui il tempo è un po' tiranno, mi sono ritrovata a cucinare cose davvero molto basiche ma alcuni capisaldi della mia alimentazione, basati sulla tradizione casalinga e veneta, non mancano mai: il brodo di carne è sicuramente uno di questi. Scelgo la carne con attenzione, ma mi affido molto al giudizio del macellaio: preparo sempre un misto di carne di manzo e di gallina, ci aggiungo un paio di carote e di patate che mi piace mangiare poi come contorno di qualche piatto, un gambo di sedano che a mio parere rinfresca un po' il sapore e poi accendo la pentolona. C'è stato un periodo della mia vita in cui il brodo faceva parte della mia dieta giornaliera, per vari motivi: una tazza di brodo di carne prima del pasto mi ha accompagnato per molto tempo e questa abitudine, dapprima un po' complicata, è poi diventata molto piacevole e quando mi preparo ora il brodo ripenso sempre a quel periodo con molta simpatia verso me stessa, a tratti anche un po' di pietà. Una volta pronto, lo metto a raffreddare fuori al freddo, in modo che in superficie si formi uno strato di grasso che poi vado ad eliminare.
La carne del brodo però, una volta cotta, non è certo uno dei miei piatti preferiti: cerco sempre di trasformarla in polpette, per una cosa più immediata, e di consumarla in questo modo.
Con la carne della gallina però si può fare anche un'ottima insalata della tradizione: non ci sono dosi, fatela con molta semplicità e a piacere, ma vi prego mettete tutti gli ingredienti che vi indico. L'unica concessione alla creatività che ho introdotto in questo piatto di antica derivazione è l'utilizzo del radicchio rosso invece che di una semplice lattuga verde, penso che il sapore amarognolo del radicchio si sposi molto molto meglio con le note agrodolci degli altri ingredienti.
Per preparare questa insalata prima di tutto servirà a preparare la carne di gallina: consiglio di utilizzare quella che ne deriva dalla preparazione del brodo, così da ottenere in un sol colpo sia il brodo che la carne. Diversamente si può procedere alla lettura della gallina, divisa in quarti, specificatamente per questa ricetta.
Da bagno l'uvetta in acqua con un'oretta di anticipo rispetto alla preparazione, poi scolarla e strizzarla bene.
Affettare sottilmente il sedano e il radicchio. Tostare una manciata di pinoli.
E l'insalata unendo la carne della gallina spolpata con le mani E sfilacciata, l'uvetta ben scolata, il radicchio, i pinoli e il sedano. Condire con un'emulsione di olio, sale, pepe e se piace anche un po' di aceto bianco.