Ho iniziato il 2019 con il proposito di vivere la stagionalità in cucina con sempre più consapevolezza, cercando di non cedere alla tentazione di fare la spesa totalmente nella grande distribuzione ma recandomi presso il fruttivendolo per la frutta e verdura, al mercato quando possibile, in macelleria per la carne fresca e dal pescivendolo, per imparare che le stagioni si susseguono anche tra le onde del mare. Proprio per questo ho deciso che il protagonista di una ricetta al mese doveva assolutamente essere un ortaggio o un frutto, valorizzato con ricette semplici, di casa, e perciò ancora più ricche di sapore e non di acqua.
Il finocchio: solo recentemente ho scoperto che esiste un finocchio femmina e un finocchio maschio, e devo dire che la foodblogger che lo scriveva non era stata per niente cortese nell’illustrarlo, anzi ne scriveva un post piuttosto ironico e con il chiaro intento di deridere chi, come me per esempio, non si fosse mai interessato a questa differenza. Io lo apprezzo tantissimo, non faccio differenza tra l’uno o l’altro genere: mi piace quel suo intenso sapore, pur essendo ricco di acqua, che ricorda l’anice e che ad ogni morso regala croccantezza e resistenza. Buono anche nelle zuppe di verdura, dona freschezza, ma sa reggere egregiamente anche la sfida di una vellutata tutta sua: perfetta una grattata di buccia di arancia sopra un affettato fine, del buon olio non troppo intenso, qualche oliva taggiasca denocciolata. Nel pinzimonio è necessario, insieme a delle carote a bastoncino, del sedano bello fresco e qualche pomodorino dolce magari.
Io però ci ho dato un connotato più goloso: la mia nonna i finocchi li preparava impanati ed è tutt’ora uno dei modi in cui preferisco mangiarli. La ricetta è piuttosto inutile, perché le dosi sono molto approssimative e non si corre nessun rischio di sbagliare: è un contorno perfetto per un secondo di carne o pesce leggero ma a dire il vero per me potrebbero benissimo essere un piatto unico perché quando ci sono non riesco a fermarmi.
Metti a bollire una pentola capiente di acqua e salala leggermente.
Taglia i ciuffi più alti del finocchio, ma non eliminarli, usali in un minestrone o in una vellutata.
Affetta ora con cura il finocchio a spicchi di un paio di cm e mettilo a bollire, fin quando, pungendolo, non risulta al dente.
Scolalo e metti da parte.
In un piatto mettici il pangrattato e poi, quando i finocchi sono quasi freddi, panali nel pane schiacciando un po’ per farlo aderire.
Metti a scaldare sul fuoco una padella con uno strato alto due dita di olio.
Adagia nella padella e dora per qualche minuto da entrambi i lati.
Servi ben caldo cosparso con del sale se vuoi: io ho aggiunto anche un po' di buccia di arancia grattugiata e ci ho spremuto del succo sopra.