Sono una grande consumatrice di caffè, amo il rito della tazzina calda presa tra le mani dal barista e posta sotto il getto fumante, lento e aromatico che aiuterà la mia giornata a partire con il giusto tono. Nel corso della giornata ripeto l’esperienza almeno tre volte, che sia l’espresso al bar o preparato con la moka, e verso sera passo al decaffeinato per evitare di soffrire d’insonnia notturna.
Ho letto un bellissimo libro di recente, di Giuseppina Torregrossa, si chiama “La miscela segreta di casa Olivares”: mi ha affascinato molto, è palpabile tra le pagine il profumo della torrefazione, la magia dei fondi del caffè e gli affetti che ne gravitano attorno. Questi chicchi così esotici raccontano storie di paesi lontani, è una pianta che non fa parte della vegetazione italiana ma che agli italiani regala momenti conviviali e piacevoli tra amici.
In Veneto abbiamo un grande esempio di una famiglia dedita alla torrefazione e alla magia del caffè: Goppion.
Tutto comincia nel 1859 quando nasce Luigi, orfano e non riconosciuto al quale, per una serie di combinazioni sconosciute e solo ipotizzate, viene messo il cognome di Goppion. Appena capace, apre un bar-trattoria con rivendita di alimentari dove comincia a tostare i chicchi di caffè nella palla di ferro sul fuoco del camino. Luigi è affiancato nel tempo dal figlio Pietro e dai nipoti Angelo, Giuseppe, Luigi, Giovanni, Olivo e Ottorino. Poco prima della fine del Colonialismo, Angelo e poi Giovanni si spostano ad Addis Abeba in Etiopia, dove cresce uno dei caffè più buoni del mondo, e qui inizia a sviluppare la sua passione.
Poco dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, Angelo e Giovanni rientrano a Treviso e nel 1948 acquistano la piccola Torrefazione Trevigiana Caffè, marchio al quale viene aggiunto il nome ‘Fratelli Goppion’. Negli stessi anni, Ottorino e Olivo partono per il Venezuela e a Caracas fondano la torrefazione “Cafè San Antonio – Hermanos Goppion”.
Vent’anni dopo è l’insegna “Fratelli Goppion Industria del Caffè”, accompagnata da un segno divenuto ormai familiare - la “G” rossa disegnata nel 1965 dall’architetto Umberto Facchini- che riassume la storia e la vocazione di queste tre generazioni.
Dal 1983 Goppion Caffè è una società per azioni condotta dalla famiglia che è giunta, negli anni 2000, alla sua quinta generazione.
Quattro sono le linee principali in cui si divide l’offerta: per il Bar, per il consumo a casa, in ufficio e per le idee regalo. Le miscele più rappresentative dell'azienda sono: Nativo, Ja.Bl.Mo, Espresso Italiano C.S.C, Dolce.
Per raccontare la bellezza del rito del caffè, ho preparato un affogato: un dessert d’altri tempi, non si vede più e non si prepara per terminare i pasti dei giorni di festa, ma ha un fascino e una semplicità disarmanti, l’aroma fragrante del caffè e la dolcezza pura del gelato al fiordilatte. Rispolveralo come ho fatto io, causerai parecchi sorrisi.
Poni dei bicchieri di vetro spesso in freezer, per una mezz’ora. Prepara una bella moka di caffè, da accendere quando tutti gli ospiti sono arrivati. Al momento di servire, estrai i bicchieri dal freezer, versa sul fondo di ciascuno un dito di liquore Amaretto di Saronno, poni due palline di gelato fiordilatte o vaniglia o anche nocciola, e all’ultimo secondo versa il caffè caldo. Si creerà una deliziosa fusione di sapori, rinfrescante e corroborante.